A fine 2022 nel Mezzogiorno sono attive 1 milione e 737mila imprese, il 33,9% delle imprese attive in Italia. Rispetto al valore del 2021, il dato è in lieve calo (-0,3%); in particolare, mentre è diminuito il numero delle società di persone (-2,5% a 167.963 imprese) e delle imprese individuali (-1,3% a 1.116.736 unità), sono cresciute considerevolmente le società di capitali (+3,9% a 396.448 unità). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Il numero di imprese attive è stato in crescita solo per il settore delle costruzioni (+1,7%), mentre ha mostrato un calo per i restanti comparti: -1,8% per il commercio, -1,6% per le attività manifatturiere e -1,4% per l’agricoltura.
La forza lavoro del Mezzogiorno nel 2022 è stata composta da 6 milioni e 951mila individui (il 28,4% del totale nazionale), in calo dello 0,1% rispetto al 2021. Il numero di occupati è salito a 5 milioni e 933mila persone (+2,4%), mentre il numero dei disoccupati è sceso a 1 milione e 18mila persone (-12,9% a fronte di un -15,8% nel Centro-Nord e un -14,3% in Italia). Il tasso di occupazione ha registrato un aumento portandosi al 46,7%, mentre quello di disoccupazione è calato attestandosi al 14,3%; in diminuzione anche il tasso di disoccupazione femminile (da 18,7% a 16,9%).
Per quanto riguarda il commercio con l’estero, infine, nel 2022 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale (import + export) con l’estero pari ad oltre 143 miliardi di euro, in crescita del 30,6% rispetto al 2021; le importazioni sono state pari a 77,7 miliardi (+32,2%) e le esportazioni pari a 65,6 miliardi (+28,8%).
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