Alla Via della Seta, Stati Uniti, India ed altri paesi occidentali oppongono il corridoio IMEC, conosciuto anche come Via del Cotone o Via dell’Oro, un contro-progetto di nuova via commerciale per ostacolare la penetrazione di Pechino ad Ovest di Suez, lanciato al G20 di Nuova Delhi nel 2023.
Il corridoio IMEC, a differenza della Via della Seta (tutta via mare), combina rotte marittime e infrastrutture portuali con quelle ferroviarie: il progetto prevede di collegare l’India via mare fino al Golfo Persico e poi via ferrovia attraverso la Penisola Arabica, per arrivare sulle coste del Mediterraneo.
SRM, centro studio del Gruppo Intesa Sanpaolo, sulla base di stime ricavate scorporando la quota di import-export europeo via Suez tra Europa, Golfo e India, ritiene che la rotta possa intercettare fino ad un potenziale di €172 miliardi di interscambio commerciale. È quanto emerge da uno studio che il direttore generale di SRM, Massimo Deandreis, ha presentato al Festival di Limes.
Il nuovo corridoio logistico garantirebbe un accesso multiplo al Mediterraneo, non più solo attraverso il canale di Suez, dove transita fra il 9 e il 12% del traffico commerciale mondiale via mare, con un vantaggio strategico per Europa, ed Italia in particolare.
A beneficiarne potrebbero essere soprattutto i due porti “ascellari” di Genova (in particolare dopo che sarà completato il Terzo Valico) e Trieste, che rappresentano i principali scali di collegamento fra il Mediterraneo e i mercati del Nord Europa. La competizione Usa-Cina sui corridoi logistici avrebbe il vantaggio di sviluppare nuovi terminali di carico e scarico delle merci lungo il percorso, con relativi investimenti infrastrutturali, una riduzione dei tempi di transito e una maggiore concorrenza fra operatori.
Esistono tuttavia anche criticità, la principale delle quali è rappresentata dal fatto che si tratta di una rotta intermodale (connessioni nave-ferrovia), con costi elevati di gestione e manutenzione, oltre al limite di non poter trasportare tutti i tipi di merci come, ad esempio, le rinfuse liquide e l’energia (Oil and Gas).
Fonte: Intesa Sanpaolo
L'11° Rapporto di SRM si sofferma sui grandi scenari che stanno caratterizzando i trasporti marittimi alla luce dei nuovi accadimenti del Canale di Suez, connessi agli assalti alle navi in transito nel Mar Rosso da parte degli Houthi.
Il volume – realizzato anche grazie al contributo del MOST - Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile - contiene inoltre approfondimenti e casi studio realizzati dai partner nazionali e internazionali dell’Osservatorio sull’Economia dei Trasporti Marittimi e della Logistica di SRM sui temi dell’innovazione, della sostenibilità, e dei nuovi modelli portuali, con focus sui trasporti intermodali, l’ETS-Emission Trading System e la diffusione dell’idrogeno nei porti. Un saggio specifico, dedicato alle Zone Economiche Speciali, è stato curato da uno dei giovani della community #Meets4Future di SRM per dare rilievo anche ad analisi ed elaborazioni realizzate da ricercatori esordienti.
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