Anche quest'anno SRM ha partecipato alla Conferenza Scientifica Annuale dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali (A.I.S.Re).
Nell’ambito della Conferenza, che si è tenuta presso il Politecnico di Milano, SRM ha partecipato il 5 settembre scorso alla sessione “La finanza territoriale in Italia a cura degli Istituti di Ricerca Regionali” organizzata da Salvio Capasso, Capo Servizio Imprese & Territorio di SRM. Si tratta di un appuntamento annuale durante il quale il gruppo di lavoro sulla Finanza Territoriale – che oltre SRM comprende IRES Piemonte, IRPET Toscana, Polis Lombardia, Fondazione Ipres Puglia, Liguria Ricerche e Agenzia Umbria Ricerche – presenta le ultime analisi e apre a riflessioni sul tema.
Nel dettaglio, l'intervento di SRM è stato tenuto dalla nostra ricercatrice Agnese Casolaro su "Il finanziamento degli investimenti degli enti locali e territoriali".
La relazione ha approfondito diversi punti:
E' stato segnalato che nello specifico il Mezzogiorno si conferma centrale per il perseguimento di una ripresa strutturale, sostenibile e durevole dell’economia nazionale con oltre 210 miliardi di euro disponibili nei prossimi anni.
Il PNRR, in particolare, assegna all’area circa il 40% delle risorse complessive (circa 80 miliardi di euro su un totale di 206 miliardi ripartibili in una logica territoriale) indirizzati soprattutto a ridurre il divario esistente con il resto del territorio nazionale.
Gli Enti locali gestiranno fino a 70 miliardi di euro (oltre il 35% del totale).
Particolarmente importante è il ruolo dei Comuni che potrebbero gestire fino a 40 miliardi di euro. A loro sono stati indirizzati oltre 25 bandi già emanati.
Al fine quindi di un rilancio dell’economia e, in particolare, dei settori a vario titolo coinvolti dalle misure del PNRR sarà necessario:
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La crisi sanitaria ha contribuito a rendere più visibili alcune problematiche che il nostro Paese aveva già da tempo necessità di risolvere, quali: il riassetto dei rapporti tra Amministrazioni centrali e decentrate e le disparità territoriali nella garanzia dei servizi essenziali per i cittadini. La parte congiunturale del Rapporto, analizza e interpreta i primi effetti prodotti sulla finanza pubblica dalla crisi sanitaria, che sono in larga parte destinati a perdurare. Il futuro dei sistemi di finanza territoriale, dopo la pandemia, dipenderà fortemente dal consolidamento di un equilibrio tra spesa sanitaria e modalità del suo finanziamento, ovvero, in primo luogo, dal completamento del lento processo di standardizzazione del fabbisogno sanitario. La parte monografica, si sofferma sui processi di riforma e di razionalizzazione che, nel post-pandemia, saranno indispensabili, anche per un efficace utilizzo dei fondi del PNRR. Come sottolineato dai capitoli del Rapporto, i processi di transizione “verde” e “digitale” non potranno prescindere, nel nostro Paese, da un’opportuna considerazione dei trend demografici e dei divari territoriali, che sono infrastrutturali e di produttività, ma anche relativi al livello dei servizi essenziali: sanità, scuola, welfare e trasporti.
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