26
Mar
2025
Rassegna stampa

Il Mattino | Export, occupati e Zes carburante della crescita al Sud

Il Mattino ha pubblicato un articolo sui risultati del nuovo numero di Check-up Mezzogiorno realizzato da SRM e Confindutria.

Lo studio è stato presentato martedì 25 marzo 2025 in occasione della presentazione a Napoli dell'accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria per il quadriennio 2025-2028

L’analisi sullo stato di salute dell’economia meridionale realizzato annualmente da Confindustria e SRM, mostra un quadro congiunturale piuttosto disomogeneo. Infatti, le variabili che compongono l’indice sintetico assumono andamenti diversificati: la numerosità delle imprese e l’export appaiono in calo nell’ultimo anno mentre gli altri indicatori sono in crescita o tendenzialmente stabili rispetto al 2023; tutti, inoltre, superano il valore del 2019 colmando la perdita legata agli eventi degli ultimi anni, incluso l’export. Il Mezzogiorno continua, dunque, a mostrare segnali di vitalità non indifferenti. Segno di una capacità competitiva e dell’esistenza di un potenziale di sviluppo che va liberato e irrobustito. Per consolidare i risultati ottenuti, servono investimenti infrastrutturali adeguati e misure di sostegno incisive per le filiere individuate dal Piano Strategico della ZES Unica, oltre all’incremento nell’utilizzo delle Autorizzazioni Uniche e agli interventi in grado di assicurare sostegno alla resilienza del tessuto economico esistente.

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Check-up Mezzogiorno – 2024

L’analisi sullo stato di salute dell’economia meridionale realizzato annualmente da Confindustria e SRM, mostra un quadro congiunturale piuttosto disomogeneo.

Le variabili che compongono l’indice sintetico assumono andamenti diversificati: la numerosità delle imprese e l’export appaiono in calo nell’ultimo anno mentre gli altri indicatori sono in crescita o tendenzialmente stabili rispetto al 2023; tutti, inoltre, superano il valore del 2019 colmando la perdita legata agli eventi degli ultimi anni, incluso l’export. Il Mezzogiorno continua, dunque, a mostrare segnali di vitalità non indifferenti. Segno di una capacità competitiva e dell’esistenza di un potenziale di sviluppo che va liberato e irrobustito. Per consolidare i risultati ottenuti, servono investimenti infrastrutturali adeguati e misure di sostegno incisive per le filiere individuate dal Piano Strategico della ZES Unica, oltre all’incremento nell’utilizzo delle Autorizzazioni Uniche e agli interventi in grado di assicurare sostegno alla resilienza del tessuto economico esistente.

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